Non esiste UN modo di amare, non c'è metodo ne limite, non esistono forme predefinite di amore, ma soprattutto non esiste persona che possa giudicare il nostro modo di amare... Io però, mi prendo la libertà di giudicare il rapporto che ha legato per più di 40 anni due persone che hanno vissuto uno per l'altra, giorno dopo giorno e hanno affrontato un percorso di vita non poco impegnativo...mi permetto di dire che darsi completamente all'altro credo sia la più alta forma di amore possibile, dedicarsi anima e corpo, senza giudizio nè pretesa, senza remore nè pregiudizi.
E quando purtroppo uno dei due viene a mancare, riesci a percepire che qualcosa si spegne, riesci a sentire il battito di un cuore straziato e incredulo! Ti viene da pensare: allora l'amore eterno e puro forse esiste!
Tocca a chi rimane qui allungare una mano e porgere il proprio cuore per risollevare chi lo ha perso... E la ricetta di oggi deriva dal mio modo di stare accanto alle persone che amo.
La ciambella dura... la zia la preparava sempre per la colazione dello zio, diceva che era l'unico dolce in grado di farlo rinsavire dal coma notturno.
E ora la ciambella dura la preparo io allo zio...non sarà buona come la sua, non sarà altrettanto bello farci colazione, ma sono sicura che entrambi apprezzano!
Ciambella dura della Zia (che poi non ha neanche il buco!!)
Ingredienti:
500 gr di farina 00
200 gr di zucchero semolato
150 gr di burro morbido
2 uova grandi
1 bicchierino di liquore all'amaretto
1 bustina di lievito per dolci
un pizzicotto di sale
In una ciotola amalgamare il burro morbido con lo zucchero semolato, fino ad ottenere una crema. Aggiungere le uova, una per volta, e il liquore all'amaretto.
Infine aggiungere il sale e la farina setacciata con il lievito.
Mescolare fino ad avere un composto omogeneo e semi cremoso. Con l'aiuto di una spatola, sistemare l'impasto su una teglia, in modo da ottenere una sorta di filone (con queste dosi otterrete 2 filoni). Io ho voluto metterci sopra la granella di zucchero per renderla un po' più sfiziosa ma la ricetta originale non la prevede. Inoltre, in cottura l'impasto si allarga parecchio quindi non cuocete 2 filoni nella stessa teglia! Infornate a 180 °C per 35/40 minuti.
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- Isabel
- 23 anni, un amore smisurato per la pasticceria e per la vita. La passione mi ha spinto a mollare tutto e a fare in modo che questo diventasse il mio lavoro!!! Ora mi destreggio fra il laboratorio, la mia cucina e a volte anche quelle degli altri...senza smettere un secondo di sorridere!!! Questa è la mia pozione magica...
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Etichette: colazione, torte, tradizioni
Ebbene sì, oggi protesto!
Negli ultimi giorni avrò inviato almeno un centinaio di curriculum a tutte le pasticcerie milanesi, mi sono girata decine di negozi per consegnarli personalmente e...NIENTE!
ASSOLUTAMENTE NULLA!!!
Solo un'anima buona ha avuto l'accortezza di rispondere alla mia mail, dicendomi che per il momento sono a posto, ma in un futuro non si sa mai...
Anzi, la chicca: se telefonicamente chiedi gentilmente un indirizzo mail per inoltrare un curriculum, ti rispondono: "ma guarda, è inutile che lo mandi, tanto lo cestiniamo!"
Cosa ci fate con il mio curriculum non mi importa, potete usarlo anche per pulire i vetri, ma almeno non me lo dite... io così mi deprimo!
Ma qui scatta la vera polemica: perchè quando è una ragazza a presentarsi come una apprendista pasticcera, la domanda è sempre la stessa:"Tu lo sai vero, che il mestiere del pasticcere è molto duro? Le giornate sono pesanti, devi stare molte ore in piedi e reggere bene lo stress..."
Alla mia risposta:"guardi, a me non spaventano le lunghe giornate, sarei disposta a lavorare anche di notte!" tutti fanno la faccia di quelli poco convinti...
Mi verrebbe voglia di sottolineare che se non fossi stata davvero convinta di voler fare la pasticcera non avrei fatto tutti i sacrifici, economici e fisici, che ho fatto...
Ma porca miseria, ma nel 2010, è ancora dominante questa squallida discriminazione per le donne? Che nervi...
Insomma, per farmi tornare il buon umore, mi dovevo assolutamente mettere al lavoro...
E' così che nasce questa torta da forno, per non arrabbiarmi, per non farmi prendere dallo sconforto, per non mollare...
Me la sono pensata, studiata, immaginata e ho iniziato! Quando ho detto a mia sorella che avevo messo a punto la mia prima torta tutta da sola, lei ovviamente si offre come assaggiatrice! "Come la chiamiamo? Deve avere un nome!" Lei "non so, a me viene in mente un sorriso, è talmente buona che mette il buonumore..."
Pssss...lei non lo sa che doveva essere proprio un dolce "strappa sorriso"... da qui il suo nome!
Torta "strappa sorrisi"
Per la frolla:
250 g di farina 00
125 gr di burro
125 gr di zucchero a velo
50 gr di uova (1 uovo medio-grande)
1/4 di bacca di vaniglia
1 pizzico di sale
Per l'impasto soffice:
500 gr di latte intero
150 gr di uova
80 gr di zucchero
40 gr di farina
cannella q.b.
350 gr di ricotta
80 gr di fecola
1 albume
Marmellata di lamponi e banane (gentile omaggio di un caro compagno di accademia!!!!)
Per la folla: amalgamare zucchero a velo e burro leggermente ammorbidito. Unire l'uovo e la polpa della bacca di vaniglia. Infine incorporare la farina setacciata ed il sale. Impastare velocemente ottenendo una pasta liscia. Formare un panetto e rivestirlo con pellicola alimentare. Far riposare in frigo almeno 2 ore (o meglio una notte).
Preparare l'impasto soffice: in un pentolino far scaldare il latte intero aromatizzato con la cannella.
In una ciotola, amalgamare con una frusta le uova, lo zucchero e la farina setacciata.
Appena il latte accenna il bollore, versarlo a filo sul composto di uova, continuando a mescolare. Quando tutto il latte è incorporato, riversare il tutto nel pentolino e portare a cottura, senza smettere di mescolare. Per chi dispone di un termometro, la temperatura finale della crema dovrà essere di 82 °C, altrimenti attendere che la crema accenni il bollore e spegnere.
Versare la crema in una ciotola e lasciarla raffreddare.
Quando la crema è fredda, incorporare la ricotta, la fecola setacciata e l'albume montato a neve.
Stendere la frolla ad uno spessore di 3 mm, foderare una tortiera da 20 cm di diametro, bucherellare il fondo con una forchetta e stendere uno strato sottile di marmellata.
Versare sulla marmellata uno strato di impasto alla ricotta, in modo da rimanere sotto il bordo della tortiera di almeno 1 cm. (con queste dosi vi avanzerà un po' di impasto, con il quale potete preparare delle deliziose tortine per la colazione!)
Infornare a 200 °C per 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 180 °C e proseguire fino a quando la superficie della torta risulta ben dorata.
Etichette: crostate, torte, varie ed eventuali
Della serie: battibeccare in cucina!
"Mamy, quasi quasi faccio una torta."
"Vedi se riesci a fare qualcosa con la ricotta, l'ho comprata fresca stamattina in fattoria!"
"Avevo visto una ricetta della pizza dolce, dentro c'è la ricotta!"
"Ma la pizza dolce si prepara a Pasqua, siamo a Giugno!"
"Ma da quando hai iniziato a uscire con Bigazzi????? Ti sei messa a studiare la storia della Cucina Italiana tutta stà notte e non mi hai detto niente?"
"Ma poi sul blog devi postare una ricetta pasquale a Giugno? Vedi tu..."
Ecco brava, vedo io... Secondo voi chi l'ha spuntata???
Pizza dolce di polenta e ricotta
Ingredienti:
70 gr di uvetta (io ho utilizzato uvetta gialla)
500 gr di ricotta (io ho utilizzato ricotta vaccina)
250 gr di zucchero semolato
2 dl di acqua
150 gr di farina gialla
50 gr di strutto (io ho usato il burro)
1/2 cucchiaino di cannella
50 gr di pinoli
Accendere il forno a 180° C.
Ammollate l'uvetta in acqua tiepida per 15 minuti, sgocciolatela, strizzatela e tenetela da parte.
Mettete la ricotta in una terrina e mescolatela energicamente con un cucchiaio di legno finchè sarà cremosa; aggiungete lo zucchero, poi l'acqua e infine la farina gialla.
Incorporate un pizzico di sale, la metà dello strutto, la cannella, l'uvetta e i pinoli; continuate a mescolare sino ad ottenere un composto simile ad una crema densa.
Imburrate uno stampo da 26 cm di diametro, versatevi il composto, livellate la superficie e distribuite lo strutto rimasto, a fiocchetti, sulla crema,
Infornate per 1 ora fino a quando la superficie comincerà a dorarsi.
Servite la pizza tiepida o fredda. Io l'ho tagliata a quadrotti e l'ho spolverata con zucchero a velo.
L'ho conservata in frigorifero, infatti fresca è una goduria! Anche mia madre si è pappata qualcosa come 5 o 6 quadrotti...menomale che non era d'accordo!!!!
Etichette: torte, tradizioni
Buongiorno!!! Se dovete ancora smaltire canditi, frutta secca o disidratata, avanzi delle feste natalizie insomma, questa è la ricetta che fa al caso vostro... si tratta di una torta, una sorta di fruitcake, che però rimane leggermente umido. Ha conquistato un po' tutti, infatti è stata spazzolata in una giornata!!!
Friutcake alla mia maniera.
Ingredienti per l'impasto:
180 gr di burro a temperatura ambiente
170 gr di zucchero di canna
200 gr di farina
200 gr di mandorle con la pellicina
4 uova
3 cucchiai di miele
un pizzico di sale
la frutta:
250 gr di fichi secchi
200 gr di albicocche disidratate
100 gr di uvetta sultanina
100 gr di uva del Cile
100 gr di arancia candita
200 gr di canditi misti (le ciliegie sono indispensabili)
una stecca di vaniglia
250 gr di acqua calda
1 bicchierino di rum
La frutta: tagliate tutta la frutta a pezzetti e riponetela in una ciotola capiente munita di coperchio, coprite con l'acqua calda e il rum. Incidete la bacca di vaniglia, prelevatene i semi e inserirli nella ciotola. Mettere anche il baccello. Chiudete bene la ciotola e agitate un po', in modo da far mescolare tutta la frutta.
Lasciate macerare per tutta la notte, riponendo la ciotola in frigo o comunque in un luogo fresco.
Il giorno dopo preparate l'impasto della torta: Accendere il forno a 150 °C.
Lavorare il burro morbido e lo zucchero con uno sbattitore, unite le uova, una alla volta, il miele, le mandorle, la farina setacciata ed infine un pizzico di sale.
mescolate il tutto con una spatola ed unite delicatamente la frutta e il succo in cui ha riposato.
Amalgamare bene e versare l'impasto in una tortiera da 24 cm di diametro, imburrata ed infarinata (io ho utilizzato uno stampo a cerniera, che facilita di gran lunga la vita).
Infornare (forno statico) per 1 ora e 20 minuti . Io l'ho fatta cuocere per 1 ora e qualche minuto, ho provato ad infilare la lama del coltello ed era cotta. Consiglio, trascorsa 1 ora di cottura, di controllare perchè i tempi possono variare da forno a forno.
Non ne posso più, davvero sono stanca...ma l'inverno ha intenzione di durare in eterno?!? Io odio il freddo, i geloni mi perseguitano per mesi e l'influenza mi becca almeno 3 o 4 volte... Sto pensando seriamente di trasferirmi in Africa!!! l'unico modo che ho di consolarmi secondo voi quale potrebbe essere??? ma ovviamente un dolcetto!!!! mumble mumble... dai, preparo la torta budino con il cacao e le pere che mi piace tanto!! Si tratta di una ricetta "povera" che in realtà è ricchissima nel gusto e nella consistenza, è una sorta di torta paesana ma arricchita di pere, che deve rimanere morbidina all'interno... Io la mangio sempre tiepida, vi assicuro, è buonissima!
Torta-budino cacao e pere
Ingredienti:
1 litro di latte appena tiepido
130 gr di zucchero
1 uovo
250/300 gr di avanzi secchi (biscotti,ritagli di torta,pane bianco, cracker...)
40 gr di burro fuso
2 cucchiai abbondanti di cacao in polvere
2 pere medie
3 cucchiai di rum
Cioccolato grattugiato per guarnire (facoltativo)
In una ciotola capiente versare il latte, unire gli avanzi secchi e lasciare riposare, fino a quando il tutto non sarà diventato un po' "pappetta".
Nel frattempo sbucciate e tagliate a tocchetti le pere. Tenere da parte.
Nella ciotola con il latte, aggiungere lo zucchero, l'uovo, il burro fuso, il cacao e il rum.
Mescolare bene e aggiungere le pere. A questo punto versate il composto in una tortiera, adagiate quest'ultima in un'altra teglia riempita con 2 dita di acqua e infornate a 160°C per 1 ora abbondante (io vado un po' a occhio, sopra deve formarsi la crosticina ma quando muovete la teglia, la torta deve risultare un po' tremolante).
Appena è pronta, tiratela fuori dal forno e spolveratela con un po' di cioccolato grattugiato.
Etichette: dolci al cucchaio, torte
Il primo post del 2009 vorrei dedicarlo a una donna speciale, il punto fermo della mia vita.
La grinta che le ha permesso di non arrendersi mai, la forza con cui ha superato malattie e dispiaceri, la sensibilità con cui affronta il quotidiano, la testardaggine con cui si accaparra sempre la ragione, la simpatia con cui illumina le giornate di chi le vive accanto, il sorriso che accarezza il mondo, la pazzia, l'iperattività che la rende irraggiungibile, l'ironia che la rende affascinante, l'amore nei miei confronti che la rende indispensabile...
Dal momento che questa donna è soprattutto una palermitana doc, le dedico anche questa torta, che lei mi ha insegnato a preparare; è il nostro cavallo di battaglia, la torta che simboleggia le nostre feste, che ci unisce tutti intorno al tavolo e ci ricorda che in fondo siamo una splendida famiglia...
Ok, esaurita la mia dose di "mielosità" del 2009, passiamo alla torta in questione: LA CASSATA SICILIANA.
Un po' di storia
La nostra versione è decisamente più leggera e meno calorica, dolce sì ma non eccessivamente; inoltre non amiamo la pasta di zucchero quindi ne facciamo volentieri a meno. Si tratta di semplice Pan di Spagna, crema di ricotta zuccherata arricchita da cioccolato e canditi per decorarne la superficie. La ricotta dovrebbe essere solo e soltanto di pecora, freschissima, ma si fa un po' fatica a trovarla fresca e per non rischiare, preferisco usare della buona ricotta vaccina. La preparazione non è complicata, con qualche accorgimento e un po' di pazienza si ottengono risultati che non hanno nulla da invidiare a una cassata di pasticceria.
Prego a tutti i siciliani di non inorridire, ci permettiamo questa variante alleggerita solo perchè il piacere di mangiare la vera cassata siciliana lo abbiamo già avuto milioni di volte!
Via con la ricetta...
Ingredienti:
Per il Pan di Spagna:
6 uova
150 gr di zucchero
15o gr di farina
Per la bagna:
300 ml di acqua
200 ml di Vermouth
2 cucchiai di zucchero
Per la crema di ricotta:
1 Kg di ricotta vaccina
500 gr di zucchero
200 gr di gocce di cioccolato (qui andate un po' a occhio)
canditi misti tagliati a dadini (anche qui a piacere)
Per la finitura:
frutta candita di buona qualità
cioccolato grattugiato, mandorle a lamelle...
IMPORTANTE: la ricotta va fatta "decantare" (come dice mia zia) per permettere all'acqua di fuoriuscire e ottenere così una crema più compatta e facilmente lavorabile. Il giorno prima ho messo la ricotta in uno scola-pasta, appoggiato su una ciotola e riposto in frigo, coperta in modo che non fosse intaccata da nessun odore. Inoltre, per una torta più compatta e saporita, ho iniziato la preparazione un giorno prima, preparando il Pan di Spagna e procedendo all'assemblaggio della torta. Mi sono tenuta all'ultimo solo da ricoprire con la crema di ricotta bianca e guarnire con i canditi.
Preparare il Pan di Spagna: ho sgusciato le uova in una ciotola capiente, ho unito lo zucchero e ho iniziato a montare con le fruste elettriche, per una buona decina di minuti, fino a quando il composto non è risultato voluminoso, chiaro e spumoso. Ho aggiunto la farina poco per volta, con un setaccio, mescolando bene tra un'aggiunta e un'altra, con una spatola, muovendomi dal basso verso l'alto per non smontare il tutto. Quando tutta la farina è incorporata, versare il tutto in una tortiera da 28 cm di diametro dai bordi alto, imburrata ed infarinata. Infornare a 160°C per 35/40 minuti. Una volta cotto, toglietelo dallo stampo e fate raffreddare su una gratella.
Per la bagna: ho scaldato l'acqua con lo zucchero in una pentolino, fino a quando lo zucchero non si è completamente dissolto. Ho spento il fuoco, ho aggiunto il Vermouth e ho lasciato che si raffreddasse completamente prima di utilizzarla.
Per la crema di ricotta: una volta che la ricotta ha riposato nello scola-pasta e ha perso tutta la sua acqua, l'ho passata al setaccio (se lo fate, armatevi di tanta tanta pazienza) e ho aggiunto lo zucchero, mescolando energicamente con una frusta per permettere allo zucchero di sciogliersi. A questo punto ho diviso la crema in 2: personalmente vado a occhio, in pratica si deve tenere da parte un po' di crema bianca per ricoprire l'intera torta e l'altra parte sarà arricchita da cioccolato e canditi, per il ripieno.
Quindi ad una parte di crema ho aggiunto le gocce di cioccolato e i canditi a dadini.
Ho riposto in frigo entrambe, fino al momento dell'utilizzo.
Assemblaggio: Ho utilizzato una tortiera a cerniera da 24 cm di diametro.
Ho eliminato i bordi e la superficie dorata dal Pan di Spagna e l'ho tagliato a striscie spesse circa 1 cm. Con queste ho foderato il fondo e le pareti dello stampo, avendo cura di non lasciare buchetti. Ho bagnato il tutto con abbondante bagna (il frigorifero tende a far seccare le torte umide, per questo abbondo sempre, anche se appena fatta sembra che sia troppo bagnata, poi risulta perfetta, compatta ma umida) e ho riempito con la crema di ricotta, cioccolato e canditi. Ho ricoperto la crema con altre striscie di pan di Spagna e ho bagnato anche loro.
Come dicevo, questa operazione l'ho fatta il giorno prima. Il giorno dopo l'ho "scaravoltata" su un piatto da portata e l'ho ricoperta, sia in superficie che sui bordi, con la crema bianca che avevo tenuto da parte. Lateralmente, una volta l'ho ricoperta con cioccolato fondente grattugiato e una volta con mandorle a lamelle, mentre sulla superficie mi sono divertita con dei fantastici canditi che compro dalla mia "pusher" di fiducia al mercato.
Spero di essere stata chiara e precisa. Mi rendo conto che è una torta un bel po' calorica, ma a Natale o a Capodanno non si bada alle calorie...
Una volta si può anche sgarrare. Rimane molto meno stucchevole della versione tradizionale, diciamo che è quasi una versione light, che può essere preparata anche in versione monoporzione. Provateci e fatemi sapere!
Etichette: torte, tradizioni
Buonasera!!! Oramai lo sanno tutti...bere vino rosso fa benissimo alla nostra salute oltre che a fare buon sangue! Io personalmente non sono una gran bevitrice, mi concedo a volte un bicchiere di vino o di spumante...e se il bicchierino di vino lo mescolassi a un po' di farina, magari un po' di zucchero, qualche pizzicotto di cannella e magari anche del cacao, cosa ne salterebbe fuori???!!!??? Non mi smentisco mai, lo so...ma anche io volevo godere dei benefici del buon vino rosso italiano ed è saltata fuori questa ciambella...L'ho preparata per il mio fidanzato, che da quando stiamo insieme si presta a fare da cavia e ogni tanto gli tocca assaggiare anche gli esperimenti...povero!!! A volte gli va bene ma a volte lo vedo diventare blu e mi domando se qualcosa non va!! Questa però lo ha conquistato, l'ha spazzolata in 2 giorni...
Torta al vino rosso, cannella e cioccolato.
Ingredienti:
250 gr di farina 00
4 uova
50 gr di gocce di cioccolato
180 gr di burro morbido
180 gr di sciroppo d'acero *
1 bustina di lievito
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaio di cacao amaro in polvere
1 bicchiere di vino rosso (io ho utilizzato un bicchiere di plastica)
* io ho utilizzato del miele d'acacia e credo che il risultato non cambi di molto!
In una terrina mescolare il burro, lo sciroppo d'acero, la cannella e il cacao amaro.
Unire le uova, una alla volta e successivamente la farina con il lievito, setacciandoli. Unire infine le gocce di cioccolato e il vino rosso. Mescolare delicatamente il composto e versarlo in una teglia imburrata e infarinata (io ho usato uno stampo per ciambella da 24 cm di diametro ma dai bordi alti). Infornate a 180 °C per 45 minuti. Buona merenda!
Etichette: cioccolato, torte, torte sofficiose
Credo non sia necessario presentare questa ricetta con tanti giri di parole... chi di voi non conosce Pierre Hermé??? Ritengo che sia un guru della pasticceria, per capire le sue ricette ho addirittura imparato il francese (quello prettamente gastronomico intendiamoci) da sola... Questa tarte tatin è semplicemente meravigliosa, presa dal libro "Larousse des Desserts de Pierre Hermé", vi consiglio vivamente di provarla...l'ho preparata per mio padre, un uomo molto viziato che fa colazione solo ed esclusivamente se gli si porta il caffè con un dolcetto preparato in casa...cosa non si fa per tenersi stretti gli uomini!!!!Mia madre, un po' per mancanza di tempo e un po' per scarsa fantasia, ha lasciato il testimone a me e io, volentierissimo, uso mio padre come cavia (però non diteglielo!)...vi dico solo che stamattina si è letteralmente attaccato alla torta, rischiando di fare anche tardi al lavoro...
Tarte Tatin de Pierre Hermè
Ingredienti per la pasta: 250 gr di farina - 125 gr di burro freddissimo - 100 ml di acqua fredda (a me ne è servita un po' meno) - 1 pizzico di sale
Preparare la pasta, impastando farina, sale e burro e infine aggiungere l'acqua. Formare una palla con l'impasto ottenuto e far riposare in frigo almeno 30 minuti.
Inoltre: 1,5 kg di mele (io ho usato le golden) - 200 gr di zucchero semolato - 130 gr di burro.
Sbucciare le mele e tagliarle a metà, eliminando il torsolo. Rivestire una tortiera con carta forno. In una padella far caramellare lo zucchero. Quando inizia a prendere colore, spegnere il fuoco e aggiungere il burro a pezzetti (attenzione perchè schizza!!!). Versare il caramello nella tortiera e disporre le mele con la parte centrale rivolta verso l'alto (insomma con la parte cicciotta verso il basso). Infornare per circa 20 minuti a 180 °C. Tirare fuori dal forno e, mentre le mele si intiepidiscono, stendete la pasta, formando un cerchio con diametro uguale a quello della tortiera. Appoggiate la pasta sulle mele e infornate ancora per 15-20 minuti. Quando sarà cotta, prima di girarla sul piatto da portata, aspettate che si raffreddi un po', in modo che il carammello si solidifica quanto basta per non colare dea tutte le parti.
Etichette: frutta, Pierre Hermè, torte
Se siete a dieta o siete persone della serie "se mangio anche solo una briciola di questa torta mi tocca digiunare per una settimana" vi consiglio di non leggere nemmeno la lista degli ingredienti... Eh sì, questa torta è davvero un attentato alla linea, una di quelle americanate piene di burro, cioccolato, zucchero (che però io adoro!!!). Infatti la ricetta proviene da un libro americano; sfogliandone le pagine non ho potuto fare a meno di non desiderare un morso di questo dolce ipercioccolatoso. Leggo gli ingredienti e penso "qui ci si fa veramente del male!"ma non ho resistito... e poi suvvia, un morsetto di questa goduria ce lo possiamo anche concedere no?!?! Chevvelodicoaffà... da affondarci la faccia!
Attentato al cioccolato
250 gr di cioccolato fondente a pezzetti
170 gr di burro
215 gr di farina 00
40 gr di cacao amaro in polvere
300 gr di zucchero
250 ml di acqua
3 uova
½ bustina di lievito
2 cucchiaini di essenza di vaniglia
un pizzicotto di sale
Far fondere il cioccolato con il burro in una ciotola adatta al bagnomaria, a fuoco dolcissimo e mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo setacciare il cacao, la farina, il lievito ed il sale e tenere da parte. Quando il cioccolato sarà completamente fuso, spegnere il fuoco e lasciarlo intiepidire per qualche minuto. Successivamente unirvi le uova, una alla volta, mescolando tra un uovo e l'altro per far amalgamare bene il composto. In un'altra ciotola sciogliere lo zucchero nell'acqua con l'essenza di vaniglia e aggiungere il composto di burro – cioccolato – uova, mescolando velocemente. Aggiungere gli ingredienti secchi e mescolare con delicatezza. Versare l'impasto in una teglia imburrata ed infarinata e infornare a 160°C per 1 ora e 15 minuti. Io l'ho tenuta solo 1 ora nel forno perchè facendo la prova stecchino veniva fuori pulito.
Etichette: cioccolato, torte
Quando piove e le giornate sono grigie, non amo uscire! Durante la settimana mi tocca per forza di cose ma nelle domeniche uggiose mi piace stare al calduccio, racchiusa dalle mura domestiche e in compagnia della mia famiglia! Ovviamente è d'obbligo la preparazione di un dolcetto per la merenda... la cosa che amo di più è il profumo che si diffonde per tutta la casa, le preparazioni rustiche e veloci che sprigionano tutto il sapore della semplicità. E nessuno guarda se è bella, fotogenica e ordinata...tutti socchiudono gli occhi e, sorridendo, ti dicono che è buonissima e profumatissima! Come "il sabato del villaggio" questa è la mia "domenica di casa".
per il crumble:
70 gr di burro
50 gr di zucchero semolato
30 gr di zucchero di canna
70 gr di farina
un pizzico di sale
un'abbondante spolverata di cannella
Per la torta:
4 mele golden di medie dimensioni
370 gr di farina
2 cucchiaini di lievito
un pizzico di sale
un cucchiaino abbondante di cannella
la buccia grattugiata di 1 limone
90 gr di burro morbido
2 uova grandi
100 gr di yogurt bianco magro (io ho messo tutto il vasetto 125 gr)
Preriscaldare il forno a 180°C e rivestire con carta forno una teglia da 26 cm di diametro.
Per il crumble: lavorare tutti gli ingredienti per ottenere un composto "bricioloso", che metteremo in frigo fino al momento del suo utilizzo.
per la torta: sbucciare le mele e tagliarle a piccoli dadini, bagnare con il succo di 1/2 limone e tenere da parte.
In una ciotola setacciare la farina con il lievito, aggiungere il sale e la cannella e la buccia di limone.
In un'altra ciotola, con l'aiuto delle fruste elettriche, lavorare il burro con lo zucchero fino a quando non sarà diventato cremoso. Aggiungere 1 uovo alla volta, facendo incorporare all'impasto il primo prima di aggiungere il successivo. Spegnere le fruste, aggiungere lo yogurt e gli ingredienti secchi. Amalgamare il tutto con una spatola e versare il composto nella tortiera. Disporre sull'impasto i dadini di mela e successivamente spolverare con il crumble.
Infornare per 50/55 minuti.
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Qualche giorno fa la mia dolce metà ha festeggiato il compleanno! Ovviamente, come sempre, dovevo preparargli un dolcetto che fosse solo per Lui, che riuscisse a conquistare le sue papille gustative e a far nascere sul suo viso uno sei suoi migliori sorrisi. Mi aveva lanciato una sorta di sfida qualche tempo prima, chiedendomi di realizzare una cosetta sfiziosa con banana e cioccolato. Quale occasione migliore del suo compleanno???? A dirla tutta, io non sono rimasta molto soddisfatta del risultato dal punto di vista estetico, ma l'abbiamo assaggiata insieme e ha conquistato entrambi per la perfetta combinazione fra banana e cioccolato. Ovviamente per lui era anche bellissima ma come dico sempre io "non vale perchè non sei oggettivo, mi dici che quello che preparo è sempre bello e buono...io non mi fido mica di te sai??" e lui ride... Poi fra me e me penso "Se non ci fosse lui che si presta a farmi da cavia nel modo più dolce e paziente del mondo!!!!"
Dopo questa dichiarazione d'amore/spiegazione passiamo alla ricettina.
Prima però un'ultima cosina: Tanti auguri Amore mio!!!
Zuccotto "girella" ripieno di mousse alla banana e cioccolato
Ingredienti:
per la pasta biscotto delle girelle:
100 gr di farina
100 gr di zucchero
5 tuorli
4 albumi
per il ripieno delle girelle:
nutella q.b.
per la mousse alla banana:
180 ml di panna fresca
2 cucchiai di zucchero a velo vanigliato
1 yogurt intero alla banana
per il pavè al cioccolato (ricetta dell'insostituibile Cavoletto)
io ho dimezzato le dosi
cioccolato fondente 400 gr
burro 125g
tuorli 4
zucchero a velo 75g
panna fresca 50cl
Prima di tutto ho preparato la pasta biscotto: Ho montato a neve ferma gli albumi e li ho tenuti da parte. In una seconda ciotola ho montato benissimo con le fruste elettriche, i tuorli con lo zucchero, fino a quando il composto è risultato soffice, chiaro e triplicato di volume. Ho aggiunto la farina setacciata e ho mescolato delicatamente con la spatola per non far smontare il composto. Ho unito gli albumi, sempre delicatamente, mescolando con la spatola dal basso verso l'alto per evitare di smontare tutto. Ho versato su una placca da forno rivestita di carta forno e ho infornato a 220 °C per 15/20 minuti. Non deve colorare troppo ma dorarsi appena.
Quando la pasta sarà cotta, sfornare e avvolgerla in un canovaccio, aspettando che si raffreddi. Quando si sarà completamente raffreddata, posizionare la "lastra" di pasta con il lato più lungo davanti a voi, spalmarci su uno strato di Nutella (non deve colare ovunque) e arrotolare la pasta aiutandovi con lo stesso canovaccio in cui era avvolta. Sigillate con carta stagnola e riponete un po' in frigo per farlo rassodare.
Intanto preparate la mousse alla banana: montate la panna con lo zucchero a velo e unire lo yogurt. Coprire la mousse con pellicola trasparente e riporre in frigo fino al suo utilizzo.
Per il pavè al cioccolato: far sciogliere insieme il burro e il cioccolato (al microonde o a bagno maria). Sbattere i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro. Mescolare questi due composti. Montare infine la panna e aggiungerla. Foderare degli stampini con della pellicola trasparente e fare rapprendere in frigorifero per una mezzo'oretta.
Assemblaggio: prendete il rotolo dal frigo, togliete la stagnola ed affettatelo con un coltello a lama seghettata, cercando di ricavare delle fette tutte uguali spesse circa 1 cm. Prendete uno stampo da zuccotto, rivestitelo con pellicola trasparente e ponete tutte le girelle sui bordi, cercando di farle stare il più vicino possibile. Versare il pavè al cioccolato, livellare la superficie e versare la mousse alla banana. Chiudete il tutto con le girelle che vi sono avanzate e riponete in frigo per 3/4 ore, prima di rigirare lo zuccotto sul piatto da portata.
Se volete fare un lavoro più "pulito" del mio, raddoppiate la dose della pasta biscotto, in modo da ottenere 2 "fogli", uno per le girelle e uno da cui potrete ricavare un cerchio dello stesso diametro del bordo dello stampo da zuccotto, spesso 1 cm (che vi consiglio di bagnare con un po' di sciroppo), da utilizzare per chiudere il dolce.
Ho decorato con sgorbietti di caramello.
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Ci sono delle giornate che si vivono senza neanche veramente viverle...si fa tutto per inerzia, per abitudine si saluta la gente, si sorride distrattamente al panettiere, si esce di casa al volo dicendo un ciao decisamente poco affettuoso...
Ci sono delle giornate che invece, fermandoti a riflettere, ti rendi conto che tutte le cose che dai per scontate sono quelle che danno colore alla tua vita: riesci a sentire la mancanza del saluto distratto del vicino di casa e senti il bisogno di ricevere un sorriso da chi ti vive accanto...
Forse sto delirando e ancora me ne devo accorgere...
Insomma per ricevere un sorriso ti metti a fare la torta al cioccolato più buona che tu sia mai riuscita a fare alle 6.15 del mattino per la colazione di chi di sorrisi non ne regala quasi mai...però quando te ne offre uno timidamente e con l'aria imbarazzata riesce a spalancarti il cuore!!!
Scusate, queste parole, forse insensate, sono frutto di una giornata pesante...abbiate pazienza vi prego!!!
French Chocolate Cake
ingredienti:
280 gr di cioccolato fondente al 70%
125 gr di burro morbido
100 gr di zucchero
5 uova (albumi e tuorli separati)
50 gr di farina setacciata
pizzicotto di sale
2 cucchiaini di essenza alla vaniglia
In una ciotola adatta al bagnomaria fate fondere burro, zucchero e cioccolato. Quando sarà tutto sciolto, togliete dal fuoco e unite l'essenza di vaniglia.
Unire i tuorli, uno per volta, al cioccolato e mescolare velocemente per evitare che si cucinino a contatto con il calore. incorporare anche la farina e il pizzico di sale.
Montare a neve ben ferma gli albumi e incorporarli al composto, facendo attenzione che non smontino.
Versare il composto in una tortiera ricoperta con carta forno, battere la teglia sul tavolo per eliminare le bollicine di aria che si creano all'interno ed infornare a 160 °C per circa 30 minuti.
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