16:03



Oggi i termometri milanesi segnano 39°C... non aggiungo altro!
E anche il mio pc sembra patire questo caldo torrido, la tastiera ha esalato gli ultimi respiri l'altro ieri e fino ad oggi ero senza...menomale che il mio principino azzurro ha sempre l'asso nella manica...e una tastiera di scorta che mi ha prontamente prestato!!!! Grazie Amore!
Altrimenti come avrei potuto postare questa ricetta, un gelato cremoso, fresco, appagante e golosissimo...insomma il miglior modo per combattere l'estate a Milano!
La base (latte+panna+zucchero) non è altro che il gelato al fiordilatte, che, con l'aggiunta di semplici e sfiziosi infùgredienti, può trasformarsi a vostro piacimento! Divertitevi!

Gelato alla stracciatella
Ingredienti:
4,5 dl di latte
2 dl di panna fresca
180 gr di zucchero semolato
cioccolato fondente q.b.

Scaldate in una casseruola il latte con 1 dl di panna fresca; raggiunta l' ebollizione allontanate la casseruola dal fuoco e aggiungete la panna rimasta e lo zucchero, mescolando fino a far sciogliere completamente lo zucchero.
Rimettete la casseruola sul fuoco, a fiamma bassa, continuando a mescolare con una frusta. Appena il composto accenna il bollore allontanate dal fuoco e trasferite la crema in una ciotola. Lasciate intiepidire, coprite con la pellicola e riponete in frigorifero. quando la crema sarà completamente fredda, versatela nella gelatiera ed azionatela per circa 35 minuti.
Un minuto prima di spegnere la macchina, aggiungete il cioccolato fondente tritato, lasciate che si amalgami bene al gelato, poi spegnete. Trasferite il tutto in una ciotola a chiusura ermetica e riponete in freezer... se non ve lo pappate tutto direttamente dal cestello come invece faccio io!!!!

20:34

Finalmete...Sorbetto al melone!!!


Con questo caldo cosa c'è di meglio di un bel gelato o di un rinfrescante sorbetto????
La mia gelatiera giaceva da circa 2 anni nel mio armadietto, ancora bella imballata e immacolata!
L'estate scorsa ho lottato con le unghie e con i denti per fare in modo che mia madre mi svuotasse un po' il freezer per poterci infilare il cestello della mia gelatiera ma ogni volta che aprivo quel coso era sempre più pieno!
L'atro giorno è scattata la minaccia: "Ma ti pare che ho la gelatiera e non posso usarla? Se entro una settimana non mi fai un buchetto inizio a lanciare bistecche e buste di minestrone dalla finestra, e se disgraziatamente colpisco qualcuno incolpo te!!! Che dici, me lo svuoti?"
Lei, allibita: "Ok però ti mangi minestrone per 10 giorni!"
Andata!
Il sacrificio è stato grande (con 40°C all'ombra) ma finalmente sono riuscita ad usarla e posso postarvi qualcosa di fresco e perfetto per combattere la calura estiva!!!!

Sorbetto al melone
700 gr di melone pulito
150 ml di acqua minerale
150 gr di zucchero (io ne ho messi 2 cucchiai colmi perchè il melone era maturo e dolcissimo!)
il succo di 1/2 limone
5 o 6 cucchiai di vodka*

*La vodka è stata una mia aggiunta, primo perchè l'alcool impedisce al sorbetto di cristallizzarsi eccessivamente e secondo perchè mi stuzzicava l'idea di una nota leggermente alcolica.
Se preferite potete tranquillamente ometterlo!

Preparare uno sciroppo con l'acqua e lo zucchero, ponendo tutto in un pentolino e portandolo a bollore, fino a farlo addensare.
Spegnere il fuoco e lasciarlo raffreddare completamente.
Frullare la polpa di melone insieme al succo di limone. Unire lo sciroppo ormai freddo e la vodka. Dare un' ultima frullata e versare il composto nella gelatiera.
Il mio sorbetto era pronto dopo circa 20 minuti.

12:10

Pastine pel the dell'Artusi


Ma come sono contenta oggi!!!
E' mio dovere e piacere ringraziare tutte le persone che mi hanno lasciato i propri commenti nell'ultimo post, i vostri "ben tornata!" mi hanno fatto un immenso piacere...grazia, grazie, grazie!
Approfitto anche per scusarmi con tutti voi se passo sempre meno a commentare le vostre fantastiche ricette, seguo con costanza molti di voi, ammiro foto e preparazioni, insomma non mi si vede ma ci sono, giuro!!!!!!

Oggi qui piove alla grandissima e la temperatura ha subito notevoli cali, quindi ne ho approfittato per preparare dei biscottini!
Sbirciando sul blog di Paoletta (una donna dalle manine d'oro!) avevo notato questi bei biscotti di famiglia e questi deliziosi pasticcini di riso, entrambi presi dall'Artusi!
Presa dalla voglia di sfogliare quel libro, ho iniziato a leggere d'un fiato tutte le ricette, fino a quando la mia attenzione si è concentrata su questi biscotti...
Il risultato: deliziosi!!!!
Inoltre, questi biscottini permettono di smaltire gli albumi che vi avanzano (sempre!!!!).

PASTINE PEL THE

"Mistress Wood, un'amabile signora inglese, avendomi offerto un the con pastine fatte con le sue proprie mani, ebbe la cortesia, rara nei cuochi pretenzionosi, di darmi la ricetta che vi descrivo, dopo averla messa alla prova"

Farina d'Ungheria o finissima, grammi 440.
Farina di patate, grammi 160.
Zucchero a velo, grammi 160
203
Burro, grammi 160.
Due chiare d'uovo.
Latte tiepido, quanto basta.

Formate un monticello sulla spianatoia con le due farine e lo zucchero mescolati insieme.
Fategli una buca in mezzo, collocateci le chiare e il burro a pezzetti e, colla lama di un coltello prima e con le mani dopo, servendovi del latte, intridetelo e lavoratelo mezz'ora circa per ottenere un pastone piuttosto tenero.
Tiratelo col matterello in una sfoglia della grossezza di uno scudo, tagliatela a dischi rotondi, come quello del n. 7 *, bucherellateli con le punte di una forchetta e cuoceteli al forno o al forno da campagna in una teglia unta col burro. Con sola mezza dose della ricetta se ne ottengono assai.

*Nel libro la ricetta n° 7 è quella dei "Cappelletti all'uso di Romagna" in cui vi è disegnato un cerchio del diametro di 7,5 cm circa. Data la mia ipotesi, del tutto discutibile, suppongo che Pellegrino Artusi suggerisca di utilizzare lo stesso cerchio per ritagliare questi biscotti...
Insomma ritagliate sti biscotti del diametro che più vi garba, tanto son buoni uguale!

10:39

A volte ritornano...

Dopo quasi 1 mese di latitanza rieccomi qui...pensavate di esservi liberati definitivamente di me eh?!? bhe, a dire la verità, mi era passato in testa il pensiero di chiudere il blog, a causa di varie vicende che mi avevano un po' buttato a terra...
E invece no!!! Per me questo angolino significa molto, posso dedicarmi del tempo e condividere ricette e pensieri con persone che dedicano anche solo un attimo del loro tempo al mio blog...Grazie davvero!
Mi sono concessa una settimana di mare, in Sicilia, con l'intenzione di rilassarmi e godermi un po' di sole...ma oserei dire che più che una vacanza è stata una tragedia!
Sarebbe troppo lungo e noioso il mio racconto, quindi taglio corto e vi illustro il mio ultimo esperimento, per ricominciare in grande stile!

Piccola premessa: il papà del mio ragazzo possiede un piccolo orto in cui crescono anche delle meravigliose e profumatissime rose! Qualche tempo fà il mio ragazzo si presenta con due di queste splendide rose...allungo il nasino per sentirne il profumo e rimango a bocca aperta; tutte le rose che mi sono state donate in vita mia non sapevano assolutamente di niente, zero assoluto, neanche un vago accenno di profumo! Quando ho sentito il profumo di quelle rose sono rimasta incantata, con gli occhi sgranati; qui la grande scoperta...le rose profumano (e brava, che scoperta, forse solo quelle che regalavano a me non avevano nulla a che fare con le vere rose!).
Decido che devo catturarne il profumo, non posso farle appassire senza poter godere ancora di questa meraviglia...mi metto all'opera:
- inizio a staccare ogni singolo petalo, li lavo accuratamente sotto l'acqua corrente, non troppo perchè ho la certezza che non vi è stata spruzzata alcuna schifezza chimica;
- li metto nel mortaio, aggiungo 2 cucchiai colmi di zucchero e inizio a pestare il tutto;
- ottengo una pappetta rosso porpora che verso in un pentolino;
- aggiungo un bicchiere e mezzo di acqua e porto ad ebollizione;
- quando vedo che il tutto inizia a prendere la consistenza di uno sciroppo, spengo il fuoco e verso lo sciroppo in 2 barattoli di vetro perfettamente sterilizzati, filtrando il tutto attraverso un colino.
Chiudo i barattoli, li capovolgo, li copro e li lascio riposare per 1 settimana in cantina!

Dopo 1 settimana lo sciroppo è pronto per essere utilizzato, io ho deciso di utilizzarlo per sciroppare delle pere Coscia (quelle piccoline) ma può avere svariati impieghi: aromatizzare macedonie, sorbetti, creme, gelati, biscotti... insomma ci si può divertire un pochetto!!!
Intanto vi mostro le foto delle pere sciroppate... Deliziose!!!


11:05

Torta di sabbia



Domenica è sempre domenica...
Oggi l'arietta è fresca, il sole accarezza piacevolmente il viso e... la voglia di vacanze primeggia sovrana!!!!!
Voglio il mareeeee...
Non mi dilungo in inutili lamentele sul fatto che abito in una città in cui l'estate dura veramente troppo poco, in cui il tempo libero, vuoi o non vuoi, è diventato un lusso...ma che stress!!!
Voglio andare a vivere in campagna ahah..ahahaaa
Auguro a tutti una splendida domenica, vi lascio una ricettina very very easy, una torta tipica del Lazio, una vera delizia!


Torta di sabbia

Ingredienti:
200 gr di burro*
200 gr di zucchero
2 tuorli
3 uova
100 gr di ricotta
100 gr di fecola
50 gr di semolino
1 bacca di vaniglia
sale

*Ero tentata a diminuire la quantità di burro, utilizzandone solo 120/130 gr. Alla fine mi sono autoimposta di rispettare la ricetta passo - passo. Ma credo che avrei dovuto seguire l'istinto, la torta è buona, ma leggermente unta. A mio parere 120/130 gr di burro sono più che sufficienti.



Accendete il forno a 180 °C.

Fate fondere il burro a bagnomaria, togliete dal fuoco e unite la polpa della bacca di vaniglia.
Filtrate il burro e fatelo raffreddare mescolando con un cucchiaio di legno. Unite lo zucchero e sbattete con una frusta per ottenere un composto cremoso.

Amlagamate, sempre con la frusta, i tuorli e le uova, aggiungendone uno alla volta e solo quandoi il precedente sarà stato completamente assorbito.

Incorporate la ricotta setacciata, la fecola, il semolino e u7n pizzico di sale. Mescolate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi.

Versate il composto in una tortiera da 24 cm di diametro, imburrata ed infarinata. Livellate la superficie con una spatola e infornate a 180 °C per 45 minuti.

Sfornate la torta, lasciatela intiepidire leggermente, sformatela e quando sarà fredda, spolveratela con abbondante zucchero a velo.

09:40

Pizza dolce di polenta e ricotta

Della serie: battibeccare in cucina!
"Mamy, quasi quasi faccio una torta."
"Vedi se riesci a fare qualcosa con la ricotta, l'ho comprata fresca stamattina in fattoria!"
"Avevo visto una ricetta della pizza dolce, dentro c'è la ricotta!"
"Ma la pizza dolce si prepara a Pasqua, siamo a Giugno!"
"Ma da quando hai iniziato a uscire con Bigazzi????? Ti sei messa a studiare la storia della Cucina Italiana tutta stà notte e non mi hai detto niente?"
"Ma poi sul blog devi postare una ricetta pasquale a Giugno? Vedi tu..."

Ecco brava, vedo io... Secondo voi chi l'ha spuntata???


Pizza dolce di polenta e ricotta
Ingredienti:
70 gr di uvetta (io ho utilizzato uvetta gialla)
500 gr di ricotta (io ho utilizzato ricotta vaccina)
250 gr di zucchero semolato
2 dl di acqua
150 gr di farina gialla
50 gr di strutto (io ho usato il burro)
1/2 cucchiaino di cannella
50 gr di pinoli

Accendere il forno a 180° C.
Ammollate l'uvetta in acqua tiepida per 15 minuti, sgocciolatela, strizzatela e tenetela da parte.
Mettete la ricotta in una terrina e mescolatela energicamente con un cucchiaio di legno finchè sarà cremosa; aggiungete lo zucchero, poi l'acqua e infine la farina gialla.

Incorporate un pizzico di sale, la metà dello strutto, la cannella, l'uvetta e i pinoli; continuate a mescolare sino ad ottenere un composto simile ad una crema densa.

Imburrate uno stampo da 26 cm di diametro, versatevi il composto, livellate la superficie e distribuite lo strutto rimasto, a fiocchetti, sulla crema,

Infornate per 1 ora fino a quando la superficie comincerà a dorarsi.
Servite la pizza tiepida o fredda. Io l'ho tagliata a quadrotti e l'ho spolverata con zucchero a velo.
L'ho conservata in frigorifero, infatti fresca è una goduria! Anche mia madre si è pappata qualcosa come 5 o 6 quadrotti...menomale che non era d'accordo!!!!

21:10

Finalmente posso raccontarvelo!




Settimana scorsa un'amica di mia sorella (una ragazza meravigliosa, mamma di un bimbo stra-meraviglioso) ci invita a partecipare alla "tortiera d'Oro", un'iniziativa organizzata dall'oratorio del paese.
"Dai, che bella iniziativa, ovviamente noi ci siamo" dico a mia sorella.
Il requisito fondamentale per partecipare era che il dolce fosse cotto all'interno di una tortiera, ovviamente in forno.
Ok, dopo una giornata passata solo ed esclusivamente a pensare a cosa potevo preparare, mi viene in mente la crostata frangipane con i fichi che avevo preparato l'anno scorso.
Cerco fra le decine di libri che popolano la mia camera in cerca di una crema frangipane che faccia fare le scintille alle pupille gustative e vedo lui... il libro di Pierre Hermé.
Ovviamente ci trovo subito la soluzione.
Per la frolla decido di utilizzare la mitica ricetta di Felder, insostituibile, non ti delude mai!
Per la frutta opto per delle pesche sciroppate, avendo trovato al supermercato solo pesche insipide e un po' scolorite...menomale che arriva la stagione della frutta colorata e saporita!

Sabato mattina mi cimento nella realizzazione di questa crostata e penso" cerca almeno di sistemare le pesche in modo decente visto che non ti puoi sbizzarrire con decorazioni di glassa, panna o quant'altro (la crostata sarebbe stata tutto il pomeriggio e la sera fuori dal frigo e avrebbe dovuto fare circa 20 Km in macchina!!!!!)

Cerco di stringere... Arriviamo in oratorio, ci sono 15 torte in gara, 3 giudici di cui un pasticcere premiato a Lisbona per il "miglior dolce da viaggio", fino a 5 punti per la "prova assaggio" e fino a 3 punti per l'estetica.
Arriva il mio turno, assaggiano e io già fremo, ritiro l'attestato di partecipazione (che roba seria eh?!?) e il pasticcere mi batte le mani (mi trema la voce mentre ringrazio, ma vi rendete conto...)

Arriva il momento di premiare i primi 3 classificati: il 3° posto va alla crostata frangipane con pesche sciroppate, che però totalizza il punteggio più alto nella "prova assaggio"!!!!!!!

La torta che mi ha soffiato il 1° posto era uno zuccotto (ma non doveva essere un dolce da forno????? vabè, niente polemiche...) tutto decorato con panna montata e frutti di bosco. Io non avrei neanche potuto mettere lo zucchero a velo sulla mia crostata perchè la temperatura era intorno ai 35 °C e sarebbe arrivata a fine serata completamente spalmata sul piatto!!!!

Comunque sono contentissima, mio sono divertita, una serata semplice ma divertente, con un pizzico di emozione per i complimenti ricevuti e la soddisfazione di aver ricevuto i complimenti di un vero pasticcere!!! Ah, ho anche vinto un bellissimo vassoio in ceramica a forma di vassoio porta pasticcini...come sono contenta!!!



Passiamo alla ricetta.

Crostata frangipane con pesche sciroppate

Per la frolla:
250 gr di farina
140 gr di burro
100 gr di zucchero
1 tuorlo
1 cucchiaino di aroma vaniglia
un pizzico di sale

Per 1.2 kg di crema frangipane (ho utilizzato mezza dose)

250 gr. di burro a temperatura ambiente
250 gr. di zucchero a velo
250 gr. di polvere di mandorle
1 cucchiaio di maizena
3 uova intere
12 gocce di essenza di mandorla amara
300 gr. di crema pasticciera

Inoltre: 1 barattolo (grande) di pesche sciroppate

Preparare la frolla procedendo nel modo classico:mescolare farina, zucchero e sale. Incorporare con la punta delle dita il burro freddo, tagliato a tocchetti. Quando l'impasto sarà "bricioloso", unire l'acqua fredda e il tuorlo d'uovo.
Mescolare velocemente fino ad ottenere una pasta soda. Copritela con la pellicola e riponetela in frigo per 2 ore.

Preparare la crema frangipane:
In una ciotola, lavorare il burro fino a renderlo cremoso.
Aggiungere lo zucchero a velo, la polvere di mandorle, la maizena, le uova e l'essenza di mandorla amara.
Coprire la ciotola con pellicola e mettere la crema in frigorifero, se non si utilizza subito.

Montaggio:
Accendere il forno a 180 °C.
Stendere la frolla con un mattarello, ad uno spessore di circa 4 mm.
Foderare uno stampo da crostata del diametro di 26 cm. Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta. Coprire con un foglio di carta forno e posizionarvi sopra legumi secchi o riso.
Infornare per 20 minuti.
Sfornate la crostata, eliminate i legumi e il foglio di carta forno (con delicatezza).
Lasciate intiepidire un po', quindi versate la crema frangipane sul fondo, livellate e disponete le pesche sciroppate in maniera uniforme e un po' scenografica.
Infornate nuovamente a 180 °C per altri 25/30 minuti, fino a quando la superficie della crema inizierà a presentare un colore dorato.