Ebbene sì, oggi protesto!
Negli ultimi giorni avrò inviato almeno un centinaio di curriculum a tutte le pasticcerie milanesi, mi sono girata decine di negozi per consegnarli personalmente e...NIENTE!
ASSOLUTAMENTE NULLA!!!
Solo un'anima buona ha avuto l'accortezza di rispondere alla mia mail, dicendomi che per il momento sono a posto, ma in un futuro non si sa mai...
Anzi, la chicca: se telefonicamente chiedi gentilmente un indirizzo mail per inoltrare un curriculum, ti rispondono: "ma guarda, è inutile che lo mandi, tanto lo cestiniamo!"
Cosa ci fate con il mio curriculum non mi importa, potete usarlo anche per pulire i vetri, ma almeno non me lo dite... io così mi deprimo!
Ma qui scatta la vera polemica: perchè quando è una ragazza a presentarsi come una apprendista pasticcera, la domanda è sempre la stessa:"Tu lo sai vero, che il mestiere del pasticcere è molto duro? Le giornate sono pesanti, devi stare molte ore in piedi e reggere bene lo stress..."
Alla mia risposta:"guardi, a me non spaventano le lunghe giornate, sarei disposta a lavorare anche di notte!" tutti fanno la faccia di quelli poco convinti...
Mi verrebbe voglia di sottolineare che se non fossi stata davvero convinta di voler fare la pasticcera non avrei fatto tutti i sacrifici, economici e fisici, che ho fatto...
Ma porca miseria, ma nel 2010, è ancora dominante questa squallida discriminazione per le donne? Che nervi...
Insomma, per farmi tornare il buon umore, mi dovevo assolutamente mettere al lavoro...
E' così che nasce questa torta da forno, per non arrabbiarmi, per non farmi prendere dallo sconforto, per non mollare...
Me la sono pensata, studiata, immaginata e ho iniziato! Quando ho detto a mia sorella che avevo messo a punto la mia prima torta tutta da sola, lei ovviamente si offre come assaggiatrice! "Come la chiamiamo? Deve avere un nome!" Lei "non so, a me viene in mente un sorriso, è talmente buona che mette il buonumore..."
Pssss...lei non lo sa che doveva essere proprio un dolce "strappa sorriso"... da qui il suo nome!
Torta "strappa sorrisi"

Per la frolla:
250 g di farina 00
125 gr di burro
125 gr di zucchero a velo
50 gr di uova (1 uovo medio-grande)
1/4 di bacca di vaniglia
1 pizzico di sale
Per l'impasto soffice:
500 gr di latte intero
150 gr di uova
80 gr di zucchero
40 gr di farina
cannella q.b.
350 gr di ricotta
80 gr di fecola
1 albume
Marmellata di lamponi e banane (gentile omaggio di un caro compagno di accademia!!!!)
Per la folla: amalgamare zucchero a velo e burro leggermente ammorbidito. Unire l'uovo e la polpa della bacca di vaniglia. Infine incorporare la farina setacciata ed il sale. Impastare velocemente ottenendo una pasta liscia. Formare un panetto e rivestirlo con pellicola alimentare. Far riposare in frigo almeno 2 ore (o meglio una notte).
Preparare l'impasto soffice: in un pentolino far scaldare il latte intero aromatizzato con la cannella.
In una ciotola, amalgamare con una frusta le uova, lo zucchero e la farina setacciata.
Appena il latte accenna il bollore, versarlo a filo sul composto di uova, continuando a mescolare. Quando tutto il latte è incorporato, riversare il tutto nel pentolino e portare a cottura, senza smettere di mescolare. Per chi dispone di un termometro, la temperatura finale della crema dovrà essere di 82 °C, altrimenti attendere che la crema accenni il bollore e spegnere.
Versare la crema in una ciotola e lasciarla raffreddare.
Quando la crema è fredda, incorporare la ricotta, la fecola setacciata e l'albume montato a neve.
Stendere la frolla ad uno spessore di 3 mm, foderare una tortiera da 20 cm di diametro, bucherellare il fondo con una forchetta e stendere uno strato sottile di marmellata.
Versare sulla marmellata uno strato di impasto alla ricotta, in modo da rimanere sotto il bordo della tortiera di almeno 1 cm. (con queste dosi vi avanzerà un po' di impasto, con il quale potete preparare delle deliziose tortine per la colazione!)
Infornare a 200 °C per 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 180 °C e proseguire fino a quando la superficie della torta risulta ben dorata.